Lampadario barocchetto fiorentino a otto luci – metà Settecento
Esecuzione fiorentina di ottima fattura: struttura in ferro sagomato a mano, preparazione a gesso (scagliola) e doratura a foglia d’oro zecchino. Il fusto balaustriforme porta una corona con otto bracci dalla curvatura molto accentuata, lessico rocaille tipico del barocchetto toscano; i piattelli raccoglicera conservano l’impianto a candela, oggi dotato di portalampada. La doratura ha maturato una patina calda, con velature ambrate e bruniture nate dal fumo di candele e cere: un respiro morbido che valorizza profili e rilievi.
Il pezzo nasce dentro la rete di botteghe della Firenze di metà Settecento, una filiera organizzata in cui il fabbro costruiva l’ossatura, lo stuccatore stendeva i prepari e l’indoratore completava con la foglia d’oro. Quegli stessi laboratori rifornivano palazzi, chiese e teatri, dove la luce si costruiva con lampadari a candele e superfici specchianti a moltiplicarne i riflessi. Per accensione e pulizia, lampadari come questo venivano calati con corde e carrucole e poi riportati in quota: da qui la solidità del fusto e delle sospensioni.
Nel Novecento è stato elettrificato con cablaggio esterno sulle sedi delle candele, intervento reversibile e rispettoso. Raro per qualità e complessità esecutiva, in eccellente stato di conservazione, non è una “luce in più”: è un pezzo di storia.
Un oggetto così firma l’ambiente: sospeso sopra un grande tavolo tiene la scena, oppure fa da baricentro in uno spazio dai soffitti alti; con i suoi otto bracci incurvati orchestra la luce, come su un palcoscenico.
- Materiale: legno e ferro dorato
- Condizione: Restaurato
- Epoca: Seconda metà del '700
- Stile: Rococò
- Stato: Ottime condizioni